CESARE CECCHI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSORZIO VINO TOSCANA

ll Presidente Cecchi rieletto per il terzo triennio consecutivo già al lavoro con i vicepresidenti Ancillotti e Frescobaldi ed il rinnovato Consiglio: “dopo il riconoscimento del Consorzio e la modifica del Disciplinare, lavoreremo per rafforzare la territorialità e per accrescere il valore e la tutela del nome geografico “Toscana” sia a livello nazionale che internazionale. Dal 2019 la crescita dei soci è stata del 577,14%
Cesare Cecchi sarà il Presidente del Consorzio Vino Toscana per il terzo mandato consecutivo.

A nominarlo il nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio, eletto dall’assemblea lo scorso 23 maggio, che si è riunito per la prima volta ieri pomeriggio – martedì 10 giugno – nella nuova sede a Barberino – Tavernelle inaugurata proprio in occasione dell’assemblea. Il Consiglio ha anche eletto i due Vicepresidenti: Davide Ancillotti (Chiantigiane coop) e Lamberto Frescobaldi (Frescobaldi).

Sono onorato ed anche emozionato per questa conferma alla presidenza – ha affermato il Presidente Cesare Cecchi – ringrazio il Consiglio per la rinnovata fiducia e per non avermi mai fatto mancare il prezioso supporto dei suoi membri per sviluppare insieme questo nuovo progettoCon Stefano Campatelli  – mio braccio destro fino dall’inizio di questa impresa – abbiamo lavorato su più fronti: primo fra tutti il riconoscimento del Consorzio da parte del MIPAAF che abbiamo ottenuto il 21 agosto 2023 e sul coinvolgimento dei produttori che ad oggi è cresciuto del 577,14% a riprova dell’interesse suscitato nel settore del Vino “Toscana” IGT e della necessità di fare sistema”.  
 

Infatti dal 2019, anno in cui l’assemblea dei produttori del Vino “Toscana” IGT, riunitasi a Firenze, decise unanimemente di trasformare l’Ente Tutela Vini di Toscana nel Consorzio Vino Toscana, che ha lavorato incessantemente sulla partecipazione dei produttori con l’obiettivo di dare sempre più valore al settore. I soci dai 70 di allora oggi sono 404 con una crescita del 577,14% posizionando la denominazione Vino “Toscana” IGT al primo posto per i volumi di imbottigliamento con il 36,27% nella Regione.
 

In prospettiva – continua il Presidente Cecchi – continueremo nell’opera di coinvolgimento e inclusione dei produttori con l’obiettivo di apportare sempre più valore sul prodotto, e la denominazione “Toscana”, recentemente avvenuta con la modifica del disciplinare, aiuterà in questo accrescimento. Inoltre non dobbiamo dimenticare che aumentare la remunerazione di un prodotto vuol dire contribuire a creare un sistema sociale solido che va di pari passo con il prendersi cura del territorio. Essendo la denominazione dell’IGT Toscana estesa su tutto il territorio regionale questo è un valore di grande rilevanza”.      
 

Inoltre per il Presidente Cesare Cecchi, per il Consiglio e per il Direttore Stefano Campatelli,  l’obiettivo prioritario sarà quello di continuare ad occuparsi della vigilanza sulla produzione e commercializzazione del prodotto non solo in Italia ma anche nei Paesi di tutto il mondo per un’efficace azione contro le imitazioni e le contraffazioni per difendere la tutela del nome geografico “Toscana”,  sia a livello nazionale che internazionale per rafforzare sempre di più la distintività e la territorialità. A tale riguardo sono già state portate avanti le registrazioni in alcuni paesi che non hanno accordi con l’UE per la protezione delle DO e delle IG, primo fra tutti gli USA.

“Questo nuovo triennio – conclude il Presidente Cesare Cecchi –  spero possa consolidare quanto fatto guardando alle sfide future del nostro settore che riguarderanno il consolidamento dei mercati, ma anche una nuova visione del vino pensata per creare nuove opportunità per i produttori come l’inserimento delle categorie “Vino Spumante” e “Vino Spumante di Qualità”. Inoltre introdurremo dei format di confronto e formazione per essere più vicini ai produttori e implementeremo l’invio delle informazioni per tenere aggiornati tutti i nostri soci di ciò che accade dal punto di vista istituzionale nel mondo del vino”.
 

Il Consiglio di amministrazione 2025-2027
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Vino Toscana per il triennio 2025-2027 è così composto: Cecchi Cesare (Agricola Villa Cerna) Presidente, Ancillotti Davide (Chiantigiane coop) Vicepresidente, Frescobaldi  Lamberto  (Frescobaldi) Vicepresidente, Baragli Ritano (Cantina coop Colli Fiorentini), Cesani Letizia (Cesani), Corsini Duccio (Principe Corsini), Cotarella Renzo (Antinori),  Galgani Valentino (Cantina coop Vivito),  Maralli Rodolfo (Banfi), Piccini Mario (Tenute Piccini), Sartor Sandro (Ruffino), Vieri Donata (Cantina coop I Vini di Maremma), Zanette Alessandro (Cantina coop Melini – Gruppo Italiano Vini).
 

Il mercato del Vino “Toscana” IGT 
Il valore della produzione del Vino “Toscana” IGT, ammonta in media oltre a 495 milioni di euro, di cui il 31% – corrispondente a 27,5 milioni di bottiglie commercializzate – viene assorbito sul mercato italiano. Il restante 69% è indirizzato all’export, con l’Europa mercato principale con il 46% dell’export, seguita dagli Stati Uniti con il 33% e l’Asia con il 6%. Tutte le altre aree geografiche messe insieme vanno a formare il restante 15%. Negli ultimi dieci anni si è assistito ad una sensibile crescita delle esportazioni, arrivando a segnare un +126%.

Ufficio Stampa Consorzio Vino Toscana
Marte Comunicazione, info@martecomunciazione.com

I vincitori del Concorso Enologico Internazionale Città del Vino 2025

Sono 71 le Gran Medaglie d’Oro e 330 le Medaglie d’Oro assegnate al XXIII Concorso Enologico Internazionale Città del Vino che si è tenuto a Siena, dal 6 all’8 giugno nei locali del Bastione San Filippo della Fortezza Medicea, rinnovata sede di Enoteca Italiana di Siena. Il concorso è organizzato dall’Associazione Nazionale Città del Vino, di cui fanno parte oltre 500 Comuni a vocazione vitivinicola.

UN CONCORSO DA RECORD

“È stata un’edizione da record – commenta il presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino Angelo Radica – che ha visto la partecipazione di circa 1.500 campioni di vino provenienti da tutta Italia e da 11 Paesi esteri, peraltro arricchita dal VI Grappa Award. La prima volta di questo nostro importante evento, il concorso enologico, fu proprio a Siena, nel 2001, sempre in Enoteca Italiana; allora furono poche centinaia i campioni di vino italiani esaminati; oggi sono circa 1.500 campioni tra i quali molti stranieri. Un numero che, di fatto, fa del Concorso enologico di Città del Vino uno dei più importanti in Italia. Questa crescita testimonia la validità della nostra iniziativa, nonostante il mondo del vino stia vivendo un momento difficile, determinato da vicende politiche internazionali che si riflettono sull’andamento dei mercati, che non hanno nulla a che vedere con la qualità dei nostri vini che resta sempre alta e apprezzata nel mondo. Non è un caso, infatti, che il nostro Concorso riesca a premiare soltanto Gran Medaglie d’Oro e Medaglie d’Oro, a dimostrazione della crescita costante della qualità dei vini”.

Quest’anno la soglia si è ulteriormente alzata: il punteggio per ottenere una Medaglia d’Oro si è innalzato a 87,6/100; un valore che testimonia quanto sia sempre più ampia l’offerta di vini di qualità e al tempo stesso impedisca a molti vini di raggiungere un analogo attestato, visto che il regolamento dei concorsi pone come limite minimo di punteggio per ottenere una Medaglia d’Oro a 85/100.

TREDICI COMMISSIONI INTERNAZIONALI

Le Commissioni internazionali che hanno valutato i vini in rassegna provenivano da Georgia, Corea del Sud, Croazia, Germania, Olanda, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Lussemburgo, cuba, Francia, Polonia, Albania, Libano, Cile, Israele, Austria, Moldova, Gracia, Romania. Sono state assegnate 71 Gran Medaglie d’Oro (vini che hanno ottenuto il punteggio da 92/100 in poi), e 330 Medaglie d’Oro a partire dal punteggio di 87,6/100; un valore quindi alto, che testimonia la diffusa qualità dei vini e che rappresenta solo il 30% dei campioni valutati, come impone l’O.I.V., Organizzazione Internazionale Vite e Vino che pretende di premiare i vini migliori in assoluto.

I vitigni “autoctoni” che più di altri si sono resi protagonisti di questa edizione del Concorso sono, in rigoroso ordine alfabetico: Aglianico, Barbera, Cagnulari, Cannonau, Glera, Malvasia di Candia, Montepulciano d’Abruzzo, Moscato (nelle sue varie declinazioni), Nebbiolo, Nero d’Avola, Primitivo, Sangiovese, oltre ai “soliti” Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, e molti altri.

I riconoscimenti, come da esclusiva peculiarità del Concorso di Città del Vino, sono assegnati sia alle aziende sia ai sindaci dei Comuni dove le aziende operano e hanno i vigneti; una caratteristica che, come ormai più volte ribadito, intende valorizzare e promuovere il rapporto tra vino e territorio, tra aziende e Comuni, tra impresa privata e pubblica amministrazione. Il Sindaco, quindi, è idealmente il “padrino” dei vini del proprio territorio, tanto che alla premiazione, che si svolgerà a Roma il prossimo 5 luglio in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, parteciperanno sia i rappresentanti delle Aziende premiate, sia i Sindaci dei Comuni coinvolti.

I MIGLIORI VINI PREMIATI

Il miglior vino in assoluto è portoghese: si tratta del vino liquoroso Camolas Moscatel de Setúbal Reserva Barrel Aged, dell’azienda Adega Camolas & Matos di Palmela (95,8/100); a questo vino va anche il premio speciale Iter Vitis itinerario culturale del Consiglio d’Europa dedicato ai vini stranieri in Concorso.

Il miglior vino passito è il Castel San Lorenzo Moscato Passito DOP 2018 “Rachìa” di Chiara Morra di Felitto (Salerno) Gran Medaglia d’Oro con il punteggio di 95/100.

Il Vinho Caves Santa Marta Porto 10 Anos Tawny dell’azienda Caves Santa Marta di Santa Marta de Penaguião (Portogallo) è il miglior vino dolce, gran Medaglia d’Oro con 93,6/100.

Il miglior vino rosso in assoluto è il portoghese Património au léu 100% Touriga Nacional annata 2023 dell’azienda Bonifácio e Filhos di Lisbona, Gran Medaglia d’Oro (9,6/100).

Per la categoria vini frizzanti, spicca il Moscato d’Asti DOCG 2024 “Bric dl’Arsura” dell’Azienda Cascina delle Rocche di Montecucco a Santo Stefano Belbo (Cuneo), Gran Medaglia d’Oro (94/100).

Il Frascati Superiore DOCG 2024 Vigneto Santa Teresa di Fontana Candida (Gruppo Italiano Vini spa) di Monte Porzio Catone (Roma) è in assoluto il miglior vino bianco, Gran Medaglia d’Oro (93,2/100).

“Violette” Incrocio Manzoni Moscato 13.0.25 Rosé VSAQ Extra Dry è il miglior spumante rosatoMetodo Martinotti (Gran Medaglia d’Oro – 92,6/100) dell’Azienda Agricola Conte Collalto di Susegana (Treviso), che si aggiudica anche il premio speciale Oro Rosa.

Il miglior spumante Metodo Classico è il Vidi Brut Trentodoc 2018 di Tenute Vidi, Val di Cembra (Trento).

Il Ribolla Gialla Brut Millesimato 2022 dell’Azienda Agricola Trebes di Princic Mitja di San Floriano del Collio (Gorizia) è il miglior spumante bianco Metodo Martinotti, Gran Medaglia d’Oro (92,2/100).

L’azienda Vigna Ròda di Gianni Strazzacappa di Vo’ (Padova) con il Praesèo Colli Euganei Fior d’Arancio DOCG 2024 Moscato Giallo si aggiudica il premio di miglior spumante dolce Medaglia d’Oro (90,2/100).

L’Azienda Vitivinicola Casa di Grazia, di Francesco Maria Grazia di Gela (Caltanisetta) produce il miglior vino rosato: si tratta del “Per Mari” Frappato Rosato Sicilia DOC 2024, una Gran Medaglia d’Oro (92,2/100).

Per leggere tutti i risultati: https://concorsoenologicocittadelvino.it/