Come anticipato nella recente “Chianti Classico Collection”, dal 1 luglio è diventato legge il decreto che introduce le modifiche al disciplinare di produzione del Chianti Classico e riguardano principalmente la tipologia ” Gran Selezione” che rappresenta il vertice qualitativo della denominazione.
Due le modifiche; la prima riguarda la possibilità di riportare in etichetta il nome di una delle 11 Unità Geografiche Aggiuntive (San Casciano, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Castellina, Vagliagli, Greve, Lamole, Radda, Gaiole e Castelnuovo Berardenga, ), la seconda è una modifica ampelografica della tipologia, con la percentuale minima di sangiovese che, a partire dalla vendemmia 2027, salirà al 90% (attualmente 80%) e potrà essere completata da un massimo del 10% di altri vitigni autoctoni ammessi.
La Gran Selezione è impegnata nell’arduo compito di rappresentare il top della produzione chiantigiana e lo sta facendo con successo. Se nel febbraio 2014 furono 33 i primi produttori che presentarono altrettante etichette alla stampa internazionale, oggi i produttori che hanno nel loro portafoglio prodotti il Chianti Classico Gran Selezione sono diventati 164 e le etichette 203: una crescita costante negli ultimi anni, a testimonianza dell’ampia adesione a questo progetto da parte della base sociale.
In termini di volumi prodotti, la Gran Selezione si attesta stabilmente al 5% della produzione totale di Chianti Classico, ma genera un fatturato del 13% sul valore totale della denominazione. Quest’ultimo dato è in crescita del 15% rispetto all’anno precedente, inserendosi in un trend di apprezzamento della tipologia già in atto nel 2019 e nel 2021.
Grande spinta sui principali mercati interni ed esteri. L’anno scorso si è chiuso con il 30% di vendite in più rispetto all’anno precedente, in un contesto di una sostanziale stabilità della denominazione.
Novità per il Gran Selezione.
Tre le novità che saranno introdotte a partire dal 1 Luglio 2023: Aumento della percentuale minima di sangiovese che passa dall’80% al 90%; Eliminazione di vitigni internazionali negli eventuali uvaggi, lasciando solo vitigni autoctoni; Poter scrivere in etichetta una delle nuove Unità Geografiche Aggiuntive: San Casciano, Greve, Montefioralle, Lamole, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio.
Vini in degustazione.
Della Gran Selezione, sono state presentate le annate 2020 ( solo 12 aziende), 2019 (49 aziende) e 2018 (38 aziende) e altre annate meno recenti. I vini nella maggioranza dei casi sono di buona fattura ed equilibrati, con una trama tannica sempre ben presente (nella 2020 sconta la gioventù) e con profumi eleganti e delicati, giocati soprattutto su sentori fruttati che in alcuni casi (soprattutto nella 2018) virano verso note di evidente maturità.
Questi i vini che mi hanno convinto di più:
2020
Antinori- Badia a Passignano
Castello di Fonterutoli- Vicoregio 36
Carpineto
Brancaia
Famiglia Zingarelli – Tenuta Fizzano
2020 Biologico
Fontodi – Vigna del Sorbo
Brancaia
Castello della Leccia – Bruciagna
2019
Tenuta di Lilliano
Ruffino – Romitorio di Santedame
Arillo in Terrabianca – Terrabianca
Castello di Ama – San Lorenzo
Castello di Vicchiomaggio – Le Bolle
Isola delle Falcole – Le Falcole
2019 Biologico
Tenuta di Bibbiano – Vigna del Capannino
Querceto di Castellina – Sei
Terreno – Sillano
Castello di Albola – Il Solatio
Podere Castellinuzza/Paolo Coccia – Vecchie Vigne
2018
Castello di Monsanto – Vigna il Poggio
Rocca di Montegrossi – Vigneto San Marcellino
Capannelle
Cafaggio – Basilica Solatio
Le Cinciole – A Luigi
2017
Castellinuzza e Piuca di Coccia Giuliano – Vigna Piuca
Istine è un’azienda di Radda in Chianti che negli ultimi anni si è
distinta per la qualità dei suoi vini. Il Chianti Classico Le Vigne nasce dalla selezione delle migliori uve di Sangiovese. Fermentazione in vasche di cemento e affinamento per 18 mesi in botte di rovere di Slavonia di 20 hl. Nel bicchiere si presenta con un bel colore rosso rubino tenue e luminoso. All’olfatto mette in mostra una grande piacevolezza ed eleganza, si riconoscono profumi di ciliegia, viola, sottobosco, timo, cuoio. In bocca è di media struttura, saporito e con un tannino rotondo. Il finale è caratterizzato da una buona persistenza con retrogusto fruttato e minerale.
Etichetta storica appartenente ad un'azienda altrettanto classica nello scacchiere Chiantigiano creando dei vini simbolo di questo territorio meravoglioso.Un Chianti Classico prodotto con uve Sangiovese e Canaiolo provenienti da agricoltura biologica della zona di Monti in Chianti. Terreni di medio impasto ricchi di scheletro posti ad un'altezza di 350 m.s.l. con esposizione sud, sud est.La raccolta delle uve avviene manualmente, la fermentazione viene effettuata con lieviti autoctoni e il vino si affina per circa 12 mesi in botti di rovere di 15 – 25 hl.Degustandolo presenta un colore rosso rubino di media intensità, con profumi che ricordano la viola, la marasca, il lampone e finisce con una leggera nota minerale. Al gusto è asciutto, sapido, con un'ottimo equilibrio ed un finale fradevole e persistente.Un vino molto piacevole da bere, da tutto pasto e con un costo non accessivamente alto circa 12,5 €; è possibile trovarlo anche nella grande distribuzione.
La fattoria di San Pancrazio è un' azienda che si trova nel comune di San Casciano in Val di Pesa e si è messa in evidenza per la qualità dei suoi vini che si lasciano bere facilmente e che presentano uno stretto legame con il territorio. I vigneti si trovano su un terreno ghiaioso con buona presenza di argilla e con una esposizione sud, sud-est.Questa Riserva del Chianti Classico è prodotta utilizzando uve di Sangiovese con una piccola presenza di Colorino, vinificazione in acciaio e affinamento per 18 mesi in Tonneau nuove e poi sei mesi di bottiglia. Alla degustazione presenta un colore rosso rubino abbastanza intenso con delle sfumature appena granate che lasciano intravedere l'inizio di una lunga evoluzione.All'olfatto impressiona per la sua complessità e per l'armonia tra le sensazioni date dal passaggio in legno e quelle provenienti dal vino. Un frutto dolce e maturo ( ciliegia, prugna, mirtillo, lampone ) affiancato da sensazioni speziate ( vaniglia, pepe ), di sottobosco, tabacco, legno di cedro, viola.Lentamente emergono anche sensazioni di liquirizia, cuoio e sensazioni minerali.L'assaggio conferma tutte le sensazioni olfattive rilevate, l'ingresso è morbido, ma nella progressione e nel finale è possibile riconoscere la verve del Sangiovese. La trama tannica è importante ma non invasiva, il vino scorre con un grande equilibrio e una accattivante sensazione di velluto legata dalla classica acidità del Sangiovese. Il lungo finale lascia la bocca asciutta con un ritorno aromatico di sensazioni fruttate, speziate e minerali. Questo vino riesce a coniugare la riconoscibilità del terroir con una impostazione moderna che offre pulizia e nitidezza gusto-olfattiva, è uno splendido risultato di un'annata estremamente interessante e promette un lungo e felice invecchiamento.
Alla stazione Leopolda di Firenze si è svolta la manifestazione Chianti Classico Collection 2010 dove sono stati presentati i vini dell'annata 2008 e le Riserve del 2007.La vendemmia 2008 nel Chianti Classico non è stata certo eccezionale, ma i vini assaggiati mi hanno comunque ben impressionato.In generale la qualità dei vini è migliorata, non più vini con colori carichi, profondi, odori di frutta rossa matura, vaniglia e grande struttura al gusto, ma vini più freschi, eleganti, equilibrati e con un utilizzo del legno meno invasivo rispetto a prima. Vini più legati al territorio , di media struttura e più facili da bere.Circa 130 i prodotti presentati della vendemmia 2008 alcuni dei quali erano prelevati dalla botte, tra quelli degustati mi sono piaciuti: San Giusto a Rentennano, Badia a Coltibuono, Bibbiano, Castello di Monsanto, San Pancrazio, Felsina,Isole e Olena, Rocca di Montegrossi, Pieve di Campoli.Tra le Riserve 2007: San Pancrazio,Felsina, San Giusto a Rentennano "Le Baroncole".