Trentaduesima edizione di Benvenuto Brunello in presentazione l’annata 2019 del Brunello di Montalcino e la Riserva 2018.Le cantine aderenti sono state 118, con oltre 300 referenze in degustazione fra: Brunello di Montalcino Docg 2019 “annata”, selezione e vigna; Brunello di Montalcino Docg Riserva 2018; Rosso di Montalcino Doc 2022 e 2021; Sant’Antimo; Moscadello di Montalcino Doc.

Erano molte le aspettative per la presentazione dell’annata 2019 del Brunello di Montalcino dopo i due millesimi 2017 e 2018?che per ragioni diverse?sono stati molto complicati con aspetti non sempre positivi?che poi sono stati evidenziati nei vini. Certamente la 2019 è una delle migliori annate possibili da quando i mutamenti climatici sono diventati sempre più difficili da gestire, l’assenza di questi fenomeni e un andamento climatico più o meno regolare la collocano certamente in alto. Nel calice le impressioni sono buone, i vini hanno corpo e profondità, ottima freschezza e tannini rigidi ma nobili che li rendono ben equilibrati e in grado di essere apprezzati da subito. Purtroppo?tre ore per assaggiare i vini sono poche e inoltre il giorno in cui ho partecipato non mi è stato possibile assaggiare i vini di alcune aziende anche importanti perché erano terminati i campioni in degustazione

Questi i miei migliori assaggi della vendemmia 2019:

Uccelliera

San Lorenzo

Gianni Brunelli

Pietroso

Tenuta La Fuga

Sancarlo

Canalicchio?di Sopra – Vigna Montosoli

Tiezzi – Vigna Soccorso

Tenuta San Giorgio – Ugolforte

Patrizia Cencioni – Ofelio

Ciacci Piccolomini – Pianrosso

La Fiorita – Fiore di No

Come anticipato nella recente “Chianti Classico Collection”, dal 1 luglio è diventato legge il decreto che introduce le modifiche al disciplinare di produzione del Chianti Classico e riguardano principalmente la tipologia ” Gran Selezione” che rappresenta il vertice qualitativo della denominazione.

Due le modifiche; la prima riguarda la possibilità di riportare in etichetta il nome di una delle 11 Unità Geografiche Aggiuntive (San Casciano, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Castellina, Vagliagli, Greve, Lamole, Radda, Gaiole e Castelnuovo Berardenga, ), la seconda è una modifica ampelografica della tipologia, con la percentuale minima di sangiovese che, a partire dalla vendemmia 2027, salirà al 90% (attualmente 80%) e potrà essere completata da un massimo del 10% di altri vitigni autoctoni ammessi.

L’ Altra Toscana ha chiuso la settimana delle Anteprime Toscane 2023 e lo ha fatto alla grande sia per quanto riguarda la qualità dei vini, sia per quanto riguarda l’organizzazione. Ottima la scelta della location, il Palazzo degli Affari, un elegante e moderno centro congressuale che si affaccia su Piazza Adua a pochi passi dalla stazione centrale di Santa Maria Novella, con ampie sale, modulari e molto luminose, un servizio veloce ed impeccabile dei sommelier AIS.

L’Altra Toscana è un associazione che nasce per raccontare una Toscana del vino diversa, certe volte meno nota, dove tante aziende, alcune storiche e fortemente legate alla tradizione enologica toscana altre meno note, ma tutte promuovono territori e ottimi vini andando ad arricchire l’ offerta vinicola della regione. I Consorzi di Tutela presenti all’evento sono stati Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Suvereto e Val di Corniate, Terre di Casole, Terre di Pisa, Valdarno di Sopra e Vino Toscana IGT.

Molto interessante l’idea di creare 5 percorsi tematici differenti per mettere in condizione gli addetti ai lavori di poter capire al meglio i micro-terroir, gli assemblaggi, i bianchi, gli autoctoni;

  • Assemblaggi Di Sangiovese: vini rossi e rosati in assemblaggio con altre varietà autoctone e/o internazionali;
  • Gli Internazionali: sia in purezza che in assemblaggio tra loro;
  • I Bianchi di Toscana: interessantissimo percorso che ha aperto una vetrina su di una produzione a volte bistrattata, ottenuta sia da vitigni autoctoni che da varietà internazionali;
  • Il Sangiovese: la purezza del vitigno maggiormente prodotto;
  • Gli Altri Autoctoni: alla scoperta delle varietà, in maggior parte prodotte in purezza come Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Canaiolo, Montepulciano d’Abruzzo.

Alcuni tra gli assaggi più convincenti:

Colle Massari – Melacce Monteccucco Vermentino Doc 2022

Azienda Provveditore – Ansonica Doc 2021

Capezzana – Trebbiano Igt 2021

Piaggia – Carmignano Riserva Piaggia 2020

Tenuta Ceri – Carmignano Rigoccioli 2020

Tenuta di Aritmico – Carmignano Poggilarca 2020

Tenuta Capezzana – Vin Santo di Carmignano Riserva 2015

Petrolo – Valdarno di Sopra Sangiovese Vigna Boggina Riserva 2020

Stefano Amerighi – Cortona Syrah Doc 2020

Az. Agricola Vinciarelli Chiara – Cortona Syrah Polluce 2019

Sassotondo – Maremma Toscana Ciliegiolo  Vigna San Lorenzo 2019

Santa Lucia – Maremma Toscana Ciliegio Canapone 2021

Campinuovi – Montecucco Sangiovese Campinuovi 2019

Due le Masterclass condotte egregiamente dal Master of Wine Gabriele Gorelli, una dedicata ai bianchi toscani con un titolo provocatorio Dreaming of a White Tuscany e l’altra degustazione è stata dedicata ai Supertuscan, con 9 vini a base di Sangiovese, Cabernet e Merlot, alla quale io ho partecipato.

Fontalloro 2018 – Felsina ( Sangiovese )

Rubino con riflessi granati. Speziato e fruttato con sentori di prugna, ciliegia, viola, caffè e un finale balsamico. In bocca è sapido, equilibrato con  tannini elegantisismi di grana fine ed un finale davvero lineare e piacevole.

Tignanello 2018 – Marchesi Antinori ( Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 15%, Cabernet Franc 5% )

Rubino luminoso che sta virando al granato.Susina, ciliegia, viola, tabacco e leggero vegetale all’olfatto. Ha struttura, sapidità e tannini levigati con un finale molto persistente.

Cabreo il Borgo 2018 – Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari ( Merlot 34%, Cabernet Sauvignon 33%, Sangiovese 33% )

Granato carico,molto maturo al naso mostra note di amarene, mirtillo, liquirizia, caffè, sandalo, chiodi di garofano e vaniglia. Corpo pieno, tannini morbidi ed un finale balsamico e arancia amara.

Giramonte 2020 – Frescobaldi ( Merlot 90%, Sangiovese 10% )

Rubino intenso .Ampio e deciso al naso mostra note di amarene sotto spirito, mora, vaniglia e sottobosco. Strutturato, caldo, tannini morbidi e precisi e un’ottima spinta fresco sapida.Molto lungo il finale.

Oreno 2018 – Tenuta Sette Ponti ( Merlot 50%, Cabernet Sauvignon 40%, Petit Verdot 10% )

 Rubino intenso, olfatto ampio e complesso con sentori di frutti rossi, spezie, fiori e leggero tocco balsamico. Corpo pieno, tannini incredibilmente setosi che accarezzano il palato ed un finale estremamente accattivante.

Excelsus 2018 – Banfi ( Merlot 47%, Cabernet Sauvignon 53% )

Fitta trama rosso rubino, all’olfatto in evidenza mito e alloro, segue una nota fumo, poi mirtillo, cioccolato, liquirizia. Al palato dimostra struttura ed eleganza, tannini vellutati e un finale nobile.

Guidalberto 2020 – Tenuta San Guido ( Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 40% )

Rubino profondo, olfatto speziato, fruttato, molto variegato con sentori che ricordano la macchia mediterranea, mora, amarena, alloro, cioccolato fondente. Sorso scorrevole, sapido con tannini levigati ed eleganti.

Acciaiolo 2018 – Castello di Albola ( Cabernet Sauvignon )

Rubino compatto, prugna, ciliegia, sottobosco e leggero erbaceo all’olfatto. Sapido, tannino ben presente e adeguato, sfuma in un finale di frutta rossa e spezie.

Pietradonice 2019 – Casanova di Neri ( Cabernet Sauvignon )

Rubino intenso, mostra note di prugne, more, amarene, bergamotto, grafite. Corpo pieno, caldo, tannini importanti ed un finale di splendida energia vibrante.

La Gran Selezione è impegnata nell’arduo compito di rappresentare il top della produzione chiantigiana e lo sta facendo con successo. Se nel febbraio 2014 furono 33 i primi produttori che presentarono altrettante etichette alla stampa internazionale, oggi i produttori che hanno nel loro portafoglio prodotti il Chianti Classico Gran Selezione sono  diventati 164 e le etichette 203: una crescita costante negli ultimi anni, a testimonianza dell’ampia adesione a questo progetto da parte della base sociale.

In termini di volumi prodotti, la Gran Selezione si attesta stabilmente al 5% della produzione totale di Chianti Classico, ma genera un fatturato del 13% sul valore totale della denominazione. Quest’ultimo dato è in crescita del 15% rispetto all’anno precedente, inserendosi in un trend di apprezzamento della tipologia già in atto nel 2019 e nel 2021. 

Grande spinta sui principali mercati interni ed esteri. L’anno scorso si è chiuso con il 30% di vendite in più rispetto all’anno precedente, in un contesto di una sostanziale stabilità della denominazione. 

Novità per il Gran Selezione.

Tre le novità che saranno introdotte a partire dal 1 Luglio 2023: Aumento della percentuale minima di sangiovese che passa dall’80% al 90%; Eliminazione di vitigni internazionali negli eventuali uvaggi, lasciando solo vitigni autoctoni; Poter scrivere in etichetta una delle nuove Unità Geografiche Aggiuntive: San Casciano, Greve, Montefioralle, Lamole, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio.

Vini in degustazione.

Della Gran Selezione, sono state presentate le annate 2020 ( solo 12 aziende), 2019 (49 aziende) e 2018 (38 aziende) e altre annate meno recenti. I vini nella maggioranza dei casi sono di buona fattura ed equilibrati, con una trama tannica sempre ben presente (nella 2020 sconta la gioventù) e con profumi eleganti e delicati, giocati soprattutto su sentori fruttati che in alcuni casi (soprattutto nella 2018) virano verso note di evidente maturità.

Questi i vini che mi hanno convinto di più:

2020

Antinori- Badia a Passignano

Castello di Fonterutoli- Vicoregio 36

Carpineto

Brancaia

Famiglia Zingarelli – Tenuta Fizzano

2020 Biologico

Fontodi – Vigna del Sorbo

Brancaia

Castello della Leccia – Bruciagna

2019

Tenuta di Lilliano

Ruffino – Romitorio di Santedame

Arillo in Terrabianca – Terrabianca

Castello di Ama – San Lorenzo

Castello di Vicchiomaggio – Le Bolle

Isola delle Falcole – Le Falcole

2019 Biologico

Tenuta di Bibbiano – Vigna del Capannino

Querceto di Castellina – Sei

Terreno – Sillano

Castello di Albola – Il Solatio

Podere Castellinuzza/Paolo Coccia – Vecchie Vigne

2018

Castello di Monsanto – Vigna il Poggio

Rocca di Montegrossi – Vigneto San Marcellino

Capannelle

Cafaggio – Basilica Solatio

Le Cinciole – A Luigi

2017

Castellinuzza e Piuca di Coccia Giuliano – Vigna Piuca

Lornano

2016

Cantina Castelvecchi – Madonnino della Pieve

Podere il Palazzino – Grosso Sanese

2015

Castello di Cacchiano – Millennio

Sabato 15 Maggio si è svolta alla Fortezza da Basso di Firenze “Chianti Lovers – Press Edition ” , edizione completamente diversa dal solito a causa delle restrizioni imposte dal Covid. Non un’anteprima aperta al pubblico come nella tradizione, ma dedicata esclusivamente alla stampa italiana ed estera.L’evento è stato anche l’occasione per fare il punto sui dati economici del Consorzio che nonostante il duro colpo della pandemia continua a registrare risultati positivi. Al 30 Aprile 2021 le vendite di vino Chianti hanno registrato un +11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Circa 200 vini in degustazione suddivisi nelle varie tipologie; Chianti 2020, Chianti Superiore 2019 e Chianti Riserva 2018, tutti vini che entreranno in commercio nel 2021. Il Consorzio del Morellino di Scansano ha presentato l’annata 2020 e la Riserva 2018 oltre a una serie di campioni già commercializzati di altre annate. Io ho degustato principalmente i vini della vendemmia 2020 sia del Chianti che del Morellino di Scansano. Il Chianti 2020 si presenta con dei vini fruttati, leggermente vegetali, freschi, di buon corpo, piacevoli. Tra i molti vini assaggiati quelli che più mi hanno impressionato sono:

Chianti 2020

  • Tenuta Castelfalfi
  • Tamburini
  • Poggio Bonelli
  • Podere dell’Anselmo
  • Gasparri- Fattoria dell’Agresto 1930
  • Fattoria La Leccia
  • Dianella
  • Castelli del Grevepesa
  • Casa di Monte
  • Bellini
  • Tenuta San Fabiano – Conti Borghini Baldovinetti
  • Cantina Gentili
  • Salcheto – Chianti colli Senesi

Chianti Rufina 2019

  • Colognole
  • Marchesi Gondi
  • Fattoria di Lavacchio
  • Fattoria di Selvapiana
  • Villa Travignoli

Chianti Rufina Riserva 2018

  • Fattoria Selvapiana ” Vigneto Bucerchiale”
  • Frescobaldi ” Nipozzano “
  • Frescobaldi ” Montesodi “

Chianti Superiore 2019 – Castello del Trebbio

Chianti Riserva 2018 – Badia a Morrona

Chianti Colli Fiorentini Riserva 2018 – La Querce

Il Consorzio del Morellino di Scansano presentava l’annata 2020 e la riserva 2018 io ho assaggiato solo i vini della vendemmia 2020 che si presentano con un bel fruttato intenso, sapidi e persistenti. Quelli che ho apprezzato di più sono:

  • Antonio Camillo
  • Bruni
  • Mantellassi “Mentore”
  • Poggio Nibbiale
  • Poggio Trevvalle
  • Massi di Mandorlaia
  • Fattoria Le Pupille

Si avete letto bene, un Brunello di Montalcino della vendemmia 2000, la prima del nuovo millennio, ma anche la prima vendemmia dopo quella del 1999 (che è senza dubbio una delle migliori di sempre) ed è stata considerata dagli esperti una vendemmia in tono minore, infatti gli sono state attribuite solo  tre stelle. Comunque questo Brunello di Montalcino dell’ azienda La Fortuna si è conservato benissimo ed è stata per me un’ottima degustazione. Al colore si presenta con un bel colore granato, profumo intenso, fruttato , confettura, spezie , sottobosco. Al gusto mostra il meglio di sé con un ingresso molto morbido , tannino elegante e fine , sapido, alcol in evidenza e un finale persistente e piacevole. Sicuramente un ottimo vino che rispecchia le caratteristiche dell’annata.