L’Altra Toscana 2023

L’ Altra Toscana ha chiuso la settimana delle Anteprime Toscane 2023 e lo ha fatto alla grande sia per quanto riguarda la qualità dei vini, sia per quanto riguarda l’organizzazione. Ottima la scelta della location, il Palazzo degli Affari, un elegante e moderno centro congressuale che si affaccia su Piazza Adua a pochi passi dalla stazione centrale di Santa Maria Novella, con ampie sale, modulari e molto luminose, un servizio veloce ed impeccabile dei sommelier AIS.

L’Altra Toscana è un associazione che nasce per raccontare una Toscana del vino diversa, certe volte meno nota, dove tante aziende, alcune storiche e fortemente legate alla tradizione enologica toscana altre meno note, ma tutte promuovono territori e ottimi vini andando ad arricchire l’ offerta vinicola della regione. I Consorzi di Tutela presenti all’evento sono stati Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Suvereto e Val di Corniate, Terre di Casole, Terre di Pisa, Valdarno di Sopra e Vino Toscana IGT.

Molto interessante l’idea di creare 5 percorsi tematici differenti per mettere in condizione gli addetti ai lavori di poter capire al meglio i micro-terroir, gli assemblaggi, i bianchi, gli autoctoni;

  • Assemblaggi Di Sangiovese: vini rossi e rosati in assemblaggio con altre varietà autoctone e/o internazionali;
  • Gli Internazionali: sia in purezza che in assemblaggio tra loro;
  • I Bianchi di Toscana: interessantissimo percorso che ha aperto una vetrina su di una produzione a volte bistrattata, ottenuta sia da vitigni autoctoni che da varietà internazionali;
  • Il Sangiovese: la purezza del vitigno maggiormente prodotto;
  • Gli Altri Autoctoni: alla scoperta delle varietà, in maggior parte prodotte in purezza come Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Canaiolo, Montepulciano d’Abruzzo.

Alcuni tra gli assaggi più convincenti:

Colle Massari – Melacce Monteccucco Vermentino Doc 2022

Azienda Provveditore – Ansonica Doc 2021

Capezzana – Trebbiano Igt 2021

Piaggia – Carmignano Riserva Piaggia 2020

Tenuta Ceri – Carmignano Rigoccioli 2020

Tenuta di Aritmico – Carmignano Poggilarca 2020

Tenuta Capezzana – Vin Santo di Carmignano Riserva 2015

Petrolo – Valdarno di Sopra Sangiovese Vigna Boggina Riserva 2020

Stefano Amerighi – Cortona Syrah Doc 2020

Az. Agricola Vinciarelli Chiara – Cortona Syrah Polluce 2019

Sassotondo – Maremma Toscana Ciliegiolo  Vigna San Lorenzo 2019

Santa Lucia – Maremma Toscana Ciliegio Canapone 2021

Campinuovi – Montecucco Sangiovese Campinuovi 2019

Due le Masterclass condotte egregiamente dal Master of Wine Gabriele Gorelli, una dedicata ai bianchi toscani con un titolo provocatorio Dreaming of a White Tuscany e l’altra degustazione è stata dedicata ai Supertuscan, con 9 vini a base di Sangiovese, Cabernet e Merlot, alla quale io ho partecipato.

Fontalloro 2018 – Felsina ( Sangiovese )

Rubino con riflessi granati. Speziato e fruttato con sentori di prugna, ciliegia, viola, caffè e un finale balsamico. In bocca è sapido, equilibrato con  tannini elegantisismi di grana fine ed un finale davvero lineare e piacevole.

Tignanello 2018 – Marchesi Antinori ( Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 15%, Cabernet Franc 5% )

Rubino luminoso che sta virando al granato.Susina, ciliegia, viola, tabacco e leggero vegetale all’olfatto. Ha struttura, sapidità e tannini levigati con un finale molto persistente.

Cabreo il Borgo 2018 – Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari ( Merlot 34%, Cabernet Sauvignon 33%, Sangiovese 33% )

Granato carico,molto maturo al naso mostra note di amarene, mirtillo, liquirizia, caffè, sandalo, chiodi di garofano e vaniglia. Corpo pieno, tannini morbidi ed un finale balsamico e arancia amara.

Giramonte 2020 – Frescobaldi ( Merlot 90%, Sangiovese 10% )

Rubino intenso .Ampio e deciso al naso mostra note di amarene sotto spirito, mora, vaniglia e sottobosco. Strutturato, caldo, tannini morbidi e precisi e un’ottima spinta fresco sapida.Molto lungo il finale.

Oreno 2018 – Tenuta Sette Ponti ( Merlot 50%, Cabernet Sauvignon 40%, Petit Verdot 10% )

 Rubino intenso, olfatto ampio e complesso con sentori di frutti rossi, spezie, fiori e leggero tocco balsamico. Corpo pieno, tannini incredibilmente setosi che accarezzano il palato ed un finale estremamente accattivante.

Excelsus 2018 – Banfi ( Merlot 47%, Cabernet Sauvignon 53% )

Fitta trama rosso rubino, all’olfatto in evidenza mito e alloro, segue una nota fumo, poi mirtillo, cioccolato, liquirizia. Al palato dimostra struttura ed eleganza, tannini vellutati e un finale nobile.

Guidalberto 2020 – Tenuta San Guido ( Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 40% )

Rubino profondo, olfatto speziato, fruttato, molto variegato con sentori che ricordano la macchia mediterranea, mora, amarena, alloro, cioccolato fondente. Sorso scorrevole, sapido con tannini levigati ed eleganti.

Acciaiolo 2018 – Castello di Albola ( Cabernet Sauvignon )

Rubino compatto, prugna, ciliegia, sottobosco e leggero erbaceo all’olfatto. Sapido, tannino ben presente e adeguato, sfuma in un finale di frutta rossa e spezie.

Pietradonice 2019 – Casanova di Neri ( Cabernet Sauvignon )

Rubino intenso, mostra note di prugne, more, amarene, bergamotto, grafite. Corpo pieno, caldo, tannini importanti ed un finale di splendida energia vibrante.

Chianti Classico Collection 2023: Gran Selezione

La Gran Selezione è impegnata nell’arduo compito di rappresentare il top della produzione chiantigiana e lo sta facendo con successo. Se nel febbraio 2014 furono 33 i primi produttori che presentarono altrettante etichette alla stampa internazionale, oggi i produttori che hanno nel loro portafoglio prodotti il Chianti Classico Gran Selezione sono  diventati 164 e le etichette 203: una crescita costante negli ultimi anni, a testimonianza dell’ampia adesione a questo progetto da parte della base sociale.

In termini di volumi prodotti, la Gran Selezione si attesta stabilmente al 5% della produzione totale di Chianti Classico, ma genera un fatturato del 13% sul valore totale della denominazione. Quest’ultimo dato è in crescita del 15% rispetto all’anno precedente, inserendosi in un trend di apprezzamento della tipologia già in atto nel 2019 e nel 2021. 

Grande spinta sui principali mercati interni ed esteri. L’anno scorso si è chiuso con il 30% di vendite in più rispetto all’anno precedente, in un contesto di una sostanziale stabilità della denominazione. 

Novità per il Gran Selezione.

Tre le novità che saranno introdotte a partire dal 1 Luglio 2023: Aumento della percentuale minima di sangiovese che passa dall’80% al 90%; Eliminazione di vitigni internazionali negli eventuali uvaggi, lasciando solo vitigni autoctoni; Poter scrivere in etichetta una delle nuove Unità Geografiche Aggiuntive: San Casciano, Greve, Montefioralle, Lamole, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio.

Vini in degustazione.

Della Gran Selezione, sono state presentate le annate 2020 ( solo 12 aziende), 2019 (49 aziende) e 2018 (38 aziende) e altre annate meno recenti. I vini nella maggioranza dei casi sono di buona fattura ed equilibrati, con una trama tannica sempre ben presente (nella 2020 sconta la gioventù) e con profumi eleganti e delicati, giocati soprattutto su sentori fruttati che in alcuni casi (soprattutto nella 2018) virano verso note di evidente maturità.

Questi i vini che mi hanno convinto di più:

2020

Antinori- Badia a Passignano

Castello di Fonterutoli- Vicoregio 36

Carpineto

Brancaia

Famiglia Zingarelli – Tenuta Fizzano

2020 Biologico

Fontodi – Vigna del Sorbo

Brancaia

Castello della Leccia – Bruciagna

2019

Tenuta di Lilliano

Ruffino – Romitorio di Santedame

Arillo in Terrabianca – Terrabianca

Castello di Ama – San Lorenzo

Castello di Vicchiomaggio – Le Bolle

Isola delle Falcole – Le Falcole

2019 Biologico

Tenuta di Bibbiano – Vigna del Capannino

Querceto di Castellina – Sei

Terreno – Sillano

Castello di Albola – Il Solatio

Podere Castellinuzza/Paolo Coccia – Vecchie Vigne

2018

Castello di Monsanto – Vigna il Poggio

Rocca di Montegrossi – Vigneto San Marcellino

Capannelle

Cafaggio – Basilica Solatio

Le Cinciole – A Luigi

2017

Castellinuzza e Piuca di Coccia Giuliano – Vigna Piuca

Lornano

2016

Cantina Castelvecchi – Madonnino della Pieve

Podere il Palazzino – Grosso Sanese

2015

Castello di Cacchiano – Millennio

Chianti Lovers 2021

Sabato 15 Maggio si è svolta alla Fortezza da Basso di Firenze “Chianti Lovers – Press Edition ” , edizione completamente diversa dal solito a causa delle restrizioni imposte dal Covid. Non un’anteprima aperta al pubblico come nella tradizione, ma dedicata esclusivamente alla stampa italiana ed estera.L’evento è stato anche l’occasione per fare il punto sui dati economici del Consorzio che nonostante il duro colpo della pandemia continua a registrare risultati positivi. Al 30 Aprile 2021 le vendite di vino Chianti hanno registrato un +11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Circa 200 vini in degustazione suddivisi nelle varie tipologie; Chianti 2020, Chianti Superiore 2019 e Chianti Riserva 2018, tutti vini che entreranno in commercio nel 2021. Il Consorzio del Morellino di Scansano ha presentato l’annata 2020 e la Riserva 2018 oltre a una serie di campioni già commercializzati di altre annate. Io ho degustato principalmente i vini della vendemmia 2020 sia del Chianti che del Morellino di Scansano. Il Chianti 2020 si presenta con dei vini fruttati, leggermente vegetali, freschi, di buon corpo, piacevoli. Tra i molti vini assaggiati quelli che più mi hanno impressionato sono:

Chianti 2020

  • Tenuta Castelfalfi
  • Tamburini
  • Poggio Bonelli
  • Podere dell’Anselmo
  • Gasparri- Fattoria dell’Agresto 1930
  • Fattoria La Leccia
  • Dianella
  • Castelli del Grevepesa
  • Casa di Monte
  • Bellini
  • Tenuta San Fabiano – Conti Borghini Baldovinetti
  • Cantina Gentili
  • Salcheto – Chianti colli Senesi

Chianti Rufina 2019

  • Colognole
  • Marchesi Gondi
  • Fattoria di Lavacchio
  • Fattoria di Selvapiana
  • Villa Travignoli

Chianti Rufina Riserva 2018

  • Fattoria Selvapiana ” Vigneto Bucerchiale”
  • Frescobaldi ” Nipozzano “
  • Frescobaldi ” Montesodi “

Chianti Superiore 2019 – Castello del Trebbio

Chianti Riserva 2018 – Badia a Morrona

Chianti Colli Fiorentini Riserva 2018 – La Querce

Il Consorzio del Morellino di Scansano presentava l’annata 2020 e la riserva 2018 io ho assaggiato solo i vini della vendemmia 2020 che si presentano con un bel fruttato intenso, sapidi e persistenti. Quelli che ho apprezzato di più sono:

  • Antonio Camillo
  • Bruni
  • Mantellassi “Mentore”
  • Poggio Nibbiale
  • Poggio Trevvalle
  • Massi di Mandorlaia
  • Fattoria Le Pupille

Brunello di Montalcino 2000 – La Fortuna

Si avete letto bene, un Brunello di Montalcino della vendemmia 2000, la prima del nuovo millennio, ma anche la prima vendemmia dopo quella del 1999 (che è senza dubbio una delle migliori di sempre) ed è stata considerata dagli esperti una vendemmia in tono minore, infatti gli sono state attribuite solo  tre stelle. Comunque questo Brunello di Montalcino dell’ azienda La Fortuna si è conservato benissimo ed è stata per me un’ottima degustazione. Al colore si presenta con un bel colore granato, profumo intenso, fruttato , confettura, spezie , sottobosco. Al gusto mostra il meglio di sé con un ingresso molto morbido , tannino elegante e fine , sapido, alcol in evidenza e un finale persistente e piacevole. Sicuramente un ottimo vino che rispecchia le caratteristiche dell’annata.

 

 

Chianti Classico Riserva Le Vigne 2012 – Istine

Istine è un’azienda di Radda in Chianti che negli ultimi anni si è
distinta per la qualità dei suoi vini. Il Chianti Classico Le Vigne nasce  dalla selezione   delle migliori uve di Sangiovese. Fermentazione in vasche di cemento e affinamento per 18 mesi in botte di rovere di Slavonia di 20 hl. Nel bicchiere si presenta con un bel colore rosso rubino tenue e luminoso. All’olfatto mette in mostra una grande piacevolezza ed eleganza, si riconoscono  profumi di ciliegia, viola, sottobosco, timo, cuoio. In bocca è di media struttura, saporito e con un tannino rotondo. Il finale è caratterizzato da una buona persistenza con retrogusto fruttato e minerale.

Brunello di Montalcino 2010

Al Benvenuto Brunello  2015 è stata presentata la tanto decantata annata 2010 che viene considerata da molti come una delle annate più grandi degli ultimi trent’anni. Circa centoquaranta  etichette in assaggio del Brunello di Montalcinimageso 2010, io ne ho assaggiate una quarantina sufficienti comunque per permettermi di capire il valore dei vini  prodotti in questa vendemmia. Sicuramente è un’annata molto bella. I vini assaggiati  nella maggior parte  si presentano con una complessità olfattiva ottima, un buon corpo. Al gusto invece mettono in evidenza una freschezza acida e un tannino ancora da smorzare. Vini destinati ad affinarsi nel tempo e sicuramente i migliore potranno maturare per molti anni raggiungendo l’eleganza tipica del Sangiovese prodotto a Montalcino.

Le Pergole Torte 2011 – Montevertine

Rappresenta uno dei vini che sono stati protagonisti del Rinascimento del vino Italiano e della zona chiantigiana in particolare. Prodotto con sole uve Sangiovese così dichiara l’azienda, viene vinificato in contenitori di cemento e dopo viene maturato in botti di rovere di Slavonia per circa pergoletorte 201118 mesi, poi un passaggio di circa 6 mesi in barrique e successivo affinamento in bottiglia.Questo 2011 all’assaggio si presenta con un colore rosso rubino con leggeri riflessi aranciati. All’olfatto al primo impatto predomina il legno ( il vino deve ancora evolvere e armonizzarsi ) poi escono sentori fruttati, floreali e speziati. I riconoscimenti sono di ciliegia, lampone, liquirizia, viola, tabacco, legno di cedro e un leggero sentore minerale. Al gusto si presenta con una buona struttura, sapido, equilibato e un tannino ancora leggermente graffiante che conferma la giovinezza del vino. La persistenza del finale è molto lunga. Il vino si rivela di pregiata fattura ed è già perfettamente godibile anche se può maturare ancora per parecchi anni.

Brunello di Montalcino 2009

                                                                                                                                                                                                                                              Dopo averli degustati al Benvenuto Brunello in Febbraio  li ho potuti riassaggimagesiare in questi mesi per esprimere meglio il mio giudizio sul valore dei vini del 2009. Come molti sapranno la vendemmia 2009 a Montalcino non è stata certo memorabile con un andamento climatico stagionale molto variabile. Ad un inverno molto piovoso è seguito un luglio e agosto molto caldo e siccitoso  che hanno causato problemi di blocco di maturazione e stress idrico. Comunque all’assaggio i vini sono di buon livello per quanto riguarda la parte visiva con un colore granato tendente all’aranciato , tipica tonalità  del Sangiovese invecchiato. Olfatto di buona finezza con sentori di frutta matura e floreali in evidenza, ma i problemi arrivano in bocca dove generalmente mancano di  struttura, di profondità e con un  tannino non molto elegante. Una vendemmia difficile comunque ben interpretata dai produttori.Per me i migliori vini assaggiati ( circa un centinaio di aziende) sono quelli di: Tenuta La Fuga, Brunelli,Citille di Sopra, Gianni Brunelli- Le Chiuse di sotto, La Mannella ( selezione i Poggiarelli ), Pinino, Poggio Antico ( Altero ), Poggio di Sotto, San Lorenzo, Talenti.

 

Val di Cornia Sangiovese Barricoccio 2010 – Tenuta Rubbia al Colle

Ottenuto con una selezione di Sangiovese e una piccola parte di Ciliegiolo, si caratterizza per un affinamento in un contenitore di terracotta dalla forma simile a una barrique da cui prende il nome.DOC-Valdicornia-Suvereto-Sangiovese-“Barricoccio”-–-Rubbia-al-Colle-2010-01-1024x682

Si, d’accordo il primo pensiero è che si tratti di una strizzatina d’occhio all’onda delle anfore di georgiana memoria. Comunque il risultato è buono, certo  non è in vino che raggiunge l’eccellenza ma è sicuramente un vino di piacevole beva.

Si presenta nel bicchiere con un rosso rubino con riflessi violacei, profumo di frutti di bosco, violetta accompagnati da sentori erbacei. In bocca colpisce per l’accordo tra maturità e freschezza con il timbro del Sangiovese che si esprime al meglio in un finale ruvido e lievemente astringente.

Benvenuto Brunello 2012

La presentazione dell’annata 2007 del Brunello di Montalcino ha evidenziato all’assaggio un ottimo livello qualitativo dei prodotti con una netta diminuzione dei vini non perfettamente puliti o peggio difettosi.Centoquarantuno aziende hanno presentato i loro prodotti della vendemmia 2007 per un totale di circa 160 vini in degustazione tra le versioni base e selezione. I vini assaggiati, ripeto di ottimao livello rispecchiano le caratteristiche dell’annata caratterizzata da un clima caldo, i vini presentano profumi di frutta matura o confettura e al gusto hanno già una buona morbidezza e un tannino rotondo.Io ne ho assaggiati circa settanta nei due giorni della manifestazione e per me i migliori sono: Pietroso, Mastrojanni “vigna Loreto”, Matè, Siro Pacenti, Tenuta la Fuga, La Fiorita, Pacenti Franco Canalicchio, Poggio Antico, Poggio Rubino, Caprili, Solaria. La presentazione del Brunello di Montalcino Riserva 2006 per me è stata deludente,mi aspettavo di più da un’annata considerata dai critici la migliore degli ultimi anni, comunque tra quelli  da me assaggiati segnalo Banfi “Poggio all’oro”, La Fortuna, Tenuta La Fuga “Le due sorelle”,Camigliano, Sesti ” Phenomena”.

Rosso di Montalcino 2009 – Poggio Rubino

La prima degustazione di questo 2012 riguada il Sangiovese, un vitigno che io amo particolarmente.Questo Rosso di Montalcino è prodotto da una piccola azienda Poggio Rubino che si trova a circa 3 km dal centro del paese di  Montalcino. Lo stile dei vini è classico e l’affinamento avviene in botte grande. Molta attenzione viene fatta sia in vigneto che in cantina e le uve di ogni vigneto raccolte manualmente, vengono vinificate separatamente. Questo Rosso di Montalcino presenta le caratteristiche di freschezza e di beva tipiche del Sangiovese giovane, si presenta con un colore rosso rubino e un naso freschissimo di frutta rossa, si colgono anche accenni di viola e leggera speziatura. Bocca moderatamente tannica, percorsa da una fine vena salina che ne ritma lo sviluppo; nel finale emerge una piacevole sensazione minerale. 

Brunello di Montalcino – Corte Pavone

Interessante degustazione in verticale del Brunello di Montalcino dell'azienda Corte Pavone che è una delle tenute della famiglia Loacker. Comprata  nel 1996 da Rainer Loacker, si trova  nella parte sud-ovest di Montalcino e comprende 17 ettari a vigneto situati a 450-500 metri s.l.m di cui 12 a Sangiovese Grosso e il resto a Cabernet Sauvignon e Merlot più una piccola parte a Moscato Rosa. La filosofia produttiva è quella di produrre vini con il metodo biologico-dinamico che non prevede l'uso di pesticidi, ma l'utilizzo di rimedi omeopatici e l'impiego dei lieviti naturali.

Brunello di Montalcino 2006

Rosso granato, al naso si presenta intenso e complesso con sentori fruttati sia freschi che maturi, speziati e minerali. Al gusto presenta un buon tannino,  una buona morbidezza e  una vena acido-sapida molto piacevole.Chiude mettendo in evidenza il calore dell'alcol. Vino ancora giovane.

Brunello di Montalcino 2005

Granato vivace, odori di sottobosco e frutta matura, floreale, spezie e una leggera nota terrosa. In bocca è un pò magro ma elegante con tannino vegetale ma piacevole.Finisce con un delicato sentore di arancia.

Brunello di Montalcino 2004

Granato intenso con leggera sfumatura aranciata. Il profumo molto complesso è caratterizzato da sentori terziari.Confettura di frutta, prugna, tabacco, spezie dolci, rabarbaro,caffè e note balsamiche sono i sentori percepiti. Ingresso morbido in bocca , tannino evoluto ma presente e un finale molto lungo e piacevole di liquirizia e tabacco.

Brunello di Montalcino 2004 Riserva

Granato intenso e consistente con leggeri riflessi aranciati. Al naso apre con sentori di frutta rossa e agrumi, prosegue poi con sentori di tabacco, cioccolato, grafite e note balsamiche. In bocca ha volume, tannino graffiante e buona morbidezza, nel finale tornano in evidenza gli odori speziati del lego. Vino ancora giovane e per me con un uso troppo invadente del legno.

Brunello di Montalcino 2003

Rosso granato con riflessi aranciati, profumo sottile di prugna cotta, rabarbaro, tabacco e spezie dolci. Al gusto risulta ben fatto e un finale non lunghissimo.

Brunello di Montalcino 2001

Granato con riflessi aranciati, olfatto intenso ed ampio con sentori di cuoio, sottobosco, speziati, minerali, fruttati, confettura di ciliege, ruggine. In bocca ha volume,equilibrio, tannino evoluto e ottima vena sapida. Finale molto lungo e persistente.Decisamente il miglior vino della degustazione.