L’azienda agricola Petrucco è situata nella zona D.O.C. dei Colli Orientali del Friuli, in località Buttrio in Monte.La proprietà si estende su un’area di 35 ettari, di cui 20 coltivati a vite, con una produzione di circa 100.000 bottiglie l’anno. Sono complessivamente 16 le etichette in produzione, di cui 8 bianchi (Sauvignon, Friulano, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Pinot Grigio Ramato, Ribolla Gialla, Chardonnay, Malvasia), 3 rossi (Merlot, Cabernet Franc, Refosco dal Peduncolo Rosso) ed il Brut. A concludere i riserva, una linea di vini chiamata Ronco di Paolo, in omaggio al fondatore dell’Azienda, Paolo Petrucco, che comprende un Pignolo, un Merlot, un Refosco dal Peduncolo Rosso ed il Bianco Cabas: quest’ultimo nasce da un particolare assemblaggio di vini pensato dall’enologo Flavio Cabas nel 2015 e ne riporta il nome su volere della stessa famiglia Petrucco.
IL VINO
Il vino è ottenuto dalla vinificazione in purezza di uve Sauvignon raccolte manualmente e lavorate con cura, in modo da rispettarne l’integrità fino alla pressatura e alla fermentazione che avviene a temperatura controllata. Il vino così ottenuto riposa sui lieviti in vasche d’acciaio per almeno 6 mesi prima dell’imbottigliamento.
Nel calice si presenta con un bel giallo paglierino lucente dai riflessi verdolini. Olfatto ampio e complesso di estrema pulizia in cui emergono sentori di erbe aromatiche come salvia e rosmarino, note vegetali di foglia di pomodoro, floreale di fiori di sambuco e acacia, accompagnati da note fruttate di pesca bianca e agrumi.Al gusto, la morbida avvolgenza dell’ingresso è sostenuta da una gradevole componente fresco-sapida che non abbandona il sorso fino alla chiusura su trame di erbe aromatiche.
L’ Altra Toscana ha chiuso la settimana delle Anteprime Toscane 2023 e lo ha fatto alla grande sia per quanto riguarda la qualità dei vini, sia per quanto riguarda l’organizzazione. Ottima la scelta della location, il Palazzo degli Affari, un elegante e moderno centro congressuale che si affaccia su Piazza Adua a pochi passi dalla stazione centrale di Santa Maria Novella, con ampie sale, modulari e molto luminose, un servizio veloce ed impeccabile dei sommelier AIS.
L’Altra Toscana è un associazione che nasce per raccontare una Toscana del vino diversa, certe volte meno nota, dove tante aziende, alcune storiche e fortemente legate alla tradizione enologica toscana altre meno note, ma tutte promuovono territori e ottimi vini andando ad arricchire l’ offerta vinicola della regione. I Consorzi di Tutela presenti all’evento sono stati Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Suvereto e Val di Corniate, Terre di Casole, Terre di Pisa, Valdarno di Sopra e Vino Toscana IGT.
Molto interessante l’idea di creare 5 percorsi tematici differenti per mettere in condizione gli addetti ai lavori di poter capire al meglio i micro-terroir, gli assemblaggi, i bianchi, gli autoctoni;
Assemblaggi Di Sangiovese: vini rossi e rosati in assemblaggio con altre varietà autoctone e/o internazionali;
Gli Internazionali: sia in purezza che in assemblaggio tra loro;
I Bianchi di Toscana: interessantissimo percorso che ha aperto una vetrina su di una produzione a volte bistrattata, ottenuta sia da vitigni autoctoni che da varietà internazionali;
Il Sangiovese: la purezza del vitigno maggiormente prodotto;
Gli Altri Autoctoni: alla scoperta delle varietà, in maggior parte prodotte in purezza come Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Canaiolo, Montepulciano d’Abruzzo.
Due le Masterclass condotte egregiamente dal Master of Wine Gabriele Gorelli, una dedicata ai bianchi toscani con un titolo provocatorio Dreaming of a White Tuscany e l’altra degustazione è stata dedicata ai Supertuscan, con 9 vini a base di Sangiovese, Cabernet e Merlot, alla quale io ho partecipato.
Fontalloro 2018 – Felsina ( Sangiovese )
Rubino con riflessi granati. Speziato e fruttato con sentori di prugna, ciliegia, viola, caffè e un finale balsamico. In bocca è sapido, equilibrato con tannini elegantisismi di grana fine ed un finale davvero lineare e piacevole.
Rubino luminoso che sta virando al granato.Susina, ciliegia, viola, tabacco e leggero vegetale all’olfatto. Ha struttura, sapidità e tannini levigati con un finale molto persistente.
Cabreo il Borgo 2018 – Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari ( Merlot 34%, Cabernet Sauvignon 33%, Sangiovese 33% )
Granato carico,molto maturo al naso mostra note di amarene, mirtillo, liquirizia, caffè, sandalo, chiodi di garofano e vaniglia. Corpo pieno, tannini morbidi ed un finale balsamico e arancia amara.
Rubino intenso .Ampio e deciso al naso mostra note di amarene sotto spirito, mora, vaniglia e sottobosco. Strutturato, caldo, tannini morbidi e precisi e un’ottima spinta fresco sapida.Molto lungo il finale.
Rubino intenso, olfatto ampio e complesso con sentori di frutti rossi, spezie, fiori e leggero tocco balsamico. Corpo pieno, tannini incredibilmente setosi che accarezzano il palato ed un finale estremamente accattivante.
Fitta trama rosso rubino, all’olfatto in evidenza mito e alloro, segue una nota fumo, poi mirtillo, cioccolato, liquirizia. Al palato dimostra struttura ed eleganza, tannini vellutati e un finale nobile.
Rubino profondo, olfatto speziato, fruttato, molto variegato con sentori che ricordano la macchia mediterranea, mora, amarena, alloro, cioccolato fondente. Sorso scorrevole, sapido con tannini levigati ed eleganti.
Acciaiolo 2018 – Castello di Albola ( Cabernet Sauvignon )
Rubino compatto, prugna, ciliegia, sottobosco e leggero erbaceo all’olfatto. Sapido, tannino ben presente e adeguato, sfuma in un finale di frutta rossa e spezie.
Pietradonice 2019 – Casanova di Neri ( Cabernet Sauvignon )
Rubino intenso, mostra note di prugne, more, amarene, bergamotto, grafite. Corpo pieno, caldo, tannini importanti ed un finale di splendida energia vibrante.
La Gran Selezione è impegnata nell’arduo compito di rappresentare il top della produzione chiantigiana e lo sta facendo con successo. Se nel febbraio 2014 furono 33 i primi produttori che presentarono altrettante etichette alla stampa internazionale, oggi i produttori che hanno nel loro portafoglio prodotti il Chianti Classico Gran Selezione sono diventati 164 e le etichette 203: una crescita costante negli ultimi anni, a testimonianza dell’ampia adesione a questo progetto da parte della base sociale.
In termini di volumi prodotti, la Gran Selezione si attesta stabilmente al 5% della produzione totale di Chianti Classico, ma genera un fatturato del 13% sul valore totale della denominazione. Quest’ultimo dato è in crescita del 15% rispetto all’anno precedente, inserendosi in un trend di apprezzamento della tipologia già in atto nel 2019 e nel 2021.
Grande spinta sui principali mercati interni ed esteri. L’anno scorso si è chiuso con il 30% di vendite in più rispetto all’anno precedente, in un contesto di una sostanziale stabilità della denominazione.
Novità per il Gran Selezione.
Tre le novità che saranno introdotte a partire dal 1 Luglio 2023: Aumento della percentuale minima di sangiovese che passa dall’80% al 90%; Eliminazione di vitigni internazionali negli eventuali uvaggi, lasciando solo vitigni autoctoni; Poter scrivere in etichetta una delle nuove Unità Geografiche Aggiuntive: San Casciano, Greve, Montefioralle, Lamole, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio.
Vini in degustazione.
Della Gran Selezione, sono state presentate le annate 2020 ( solo 12 aziende), 2019 (49 aziende) e 2018 (38 aziende) e altre annate meno recenti. I vini nella maggioranza dei casi sono di buona fattura ed equilibrati, con una trama tannica sempre ben presente (nella 2020 sconta la gioventù) e con profumi eleganti e delicati, giocati soprattutto su sentori fruttati che in alcuni casi (soprattutto nella 2018) virano verso note di evidente maturità.
Questi i vini che mi hanno convinto di più:
2020
Antinori- Badia a Passignano
Castello di Fonterutoli- Vicoregio 36
Carpineto
Brancaia
Famiglia Zingarelli – Tenuta Fizzano
2020 Biologico
Fontodi – Vigna del Sorbo
Brancaia
Castello della Leccia – Bruciagna
2019
Tenuta di Lilliano
Ruffino – Romitorio di Santedame
Arillo in Terrabianca – Terrabianca
Castello di Ama – San Lorenzo
Castello di Vicchiomaggio – Le Bolle
Isola delle Falcole – Le Falcole
2019 Biologico
Tenuta di Bibbiano – Vigna del Capannino
Querceto di Castellina – Sei
Terreno – Sillano
Castello di Albola – Il Solatio
Podere Castellinuzza/Paolo Coccia – Vecchie Vigne
2018
Castello di Monsanto – Vigna il Poggio
Rocca di Montegrossi – Vigneto San Marcellino
Capannelle
Cafaggio – Basilica Solatio
Le Cinciole – A Luigi
2017
Castellinuzza e Piuca di Coccia Giuliano – Vigna Piuca
Anche per il 2023 la partenza della settimana delle Anteprime Toscane è iniziata con la manifestazione Chianti Lovers & Rosso Morellino, quest’anno aperto a operatori del settore, giornalisti e appassionati. Oltre 120 aziende e 400 etichette in degustazione, 1500 le persone intervenute a conferma della voglia diffusa di partecipare ad eventi in presenza. In assaggio l’annata 2022 per il Chianti, Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Senesi e Chianti Montalbano, annata 2021 per il Chianti Colli Fiorentini, Chianti Montespertoli, Chianti Rufina e Chianti Superiore, annata 2020 per il Chianti Riserva e per le Riserve dei Colli Fiorentini, Colli Senesi, Montalbano, Montespertoli e Rufina. Il Morellino di Scansano presentava la vendemmia 2022 e la Riserva del 2020.
La vendemmia 2022 è stata siccitosa e dalle temperature alte prolungate, ha permesso di portare in cantina uve decisamente sane. Entrambe le denominazioni hanno registrato rese maggiori in vigna rispetto all’anno precedente. L’alta presenza di zuccheri ha determinato valori alcolici significativi, non sempre ben integrati, ma le piogge di fine agosto e inizio di settembre e le escursioni termiche tipiche del periodo hanno aiutato ad arricchire gli acini di polifenoli. I vini ottenuti presentano caratteristiche piuttosto variegate, vini con sufficiente struttura non troppo vinosi ma già piacevoli da assaggiare nonostante i tannini ancora ruvidi.
Sabato 15 Maggio si è svolta alla Fortezza da Basso di Firenze “Chianti Lovers – Press Edition ” , edizione completamente diversa dal solito a causa delle restrizioni imposte dal Covid. Non un’anteprima aperta al pubblico come nella tradizione, ma dedicata esclusivamente alla stampa italiana ed estera.L’evento è stato anche l’occasione per fare il punto sui dati economici del Consorzio che nonostante il duro colpo della pandemia continua a registrare risultati positivi. Al 30 Aprile 2021 le vendite di vino Chianti hanno registrato un +11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Circa 200 vini in degustazione suddivisi nelle varie tipologie; Chianti 2020, Chianti Superiore 2019 e Chianti Riserva 2018, tutti vini che entreranno in commercio nel 2021. Il Consorzio del Morellino di Scansano ha presentato l’annata 2020 e la Riserva 2018 oltre a una serie di campioni già commercializzati di altre annate. Io ho degustato principalmente i vini della vendemmia 2020 sia del Chianti che del Morellino di Scansano. Il Chianti 2020 si presenta con dei vini fruttati, leggermente vegetali, freschi, di buon corpo, piacevoli. Tra i molti vini assaggiati quelli che più mi hanno impressionato sono:
Chianti 2020
Tenuta Castelfalfi
Tamburini
Poggio Bonelli
Podere dell’Anselmo
Gasparri- Fattoria dell’Agresto 1930
Fattoria La Leccia
Dianella
Castelli del Grevepesa
Casa di Monte
Bellini
Tenuta San Fabiano – Conti Borghini Baldovinetti
Cantina Gentili
Salcheto – Chianti colli Senesi
Chianti Rufina 2019
Colognole
Marchesi Gondi
Fattoria di Lavacchio
Fattoria di Selvapiana
Villa Travignoli
Chianti Rufina Riserva 2018
Fattoria Selvapiana ” Vigneto Bucerchiale”
Frescobaldi ” Nipozzano “
Frescobaldi ” Montesodi “
Chianti Superiore 2019 – Castello del Trebbio
Chianti Riserva 2018 – Badia a Morrona
Chianti Colli Fiorentini Riserva 2018 – La Querce
Il Consorzio del Morellino di Scansano presentava l’annata 2020 e la riserva 2018 io ho assaggiato solo i vini della vendemmia 2020 che si presentano con un bel fruttato intenso, sapidi e persistenti. Quelli che ho apprezzato di più sono:
AR.PE.PE. è un’azienda storica e incarna la tradizione e l’antico spirito della Valtellina. I vini da loro prodotti sono unici, particolari da giovani ma capaci di regalare un crescendo di emozioni in chi saprà aspettarli. Il tempo è la vera variabile ed è il tempo che ha permesso a questo Nebbiolo di montagna di maturare e completarsi. All’assaggio presenta un colore granato con riflessi aranciati, al naso in un primo momento un pò reticente poi si apre in un’ampia gamma di riconoscimenti viola, rosa, ciliegia, confettura di frutti rossi, spezie, liquirizia, cuoio, sottobosco, erbe officinali e note balsamiche, ma è in bocca che sorprende perché con il trascorrere del tempo ha raggiunto l’equilibrio ottimale.Buona struttura, morbido, vellutato con la bocca ravvivata da una vivace sapidità e una persistenza molto lunga. Finale minerale. Rocce Rosse nasce da un vigneto di 4 ettari nelle zona di Sassella, il nome deriva dalle rocce rosse ricche di ferro tipiche di questa zona. In vigna la lavorazione delle uve è fatta totalmente a mano a causa della posizione del vigneto In cantina il vino fermenta in cemento per poi affinarsi in botti di 50 hl per quattro anni, dopo passa in bottiglia per un vino che arriva sul mercato circa una decina d’anni dopo la vendemmia.