Soave e i suoi 33 cru

I 33 cru del Soave sono ufficialmente entrati a far parte della storia moderna del Soave. E’ infatti stata pubblicata in Gazzetta Europea la modifica dei disciplinari del Soave DOC, del Soave Superiore DOCG e del Recioto di Soave DOCG, che rende definitiva l’apposizione in etichetta dei nomi delle Unità Geografiche Aggiuntive. 28 cru nella zona classica, 2 nella zona vulcanica di Roncà e 3 nelle colline calcaree della Val d’Illasi e di Mezzane.

Le unità geografiche, assieme alle vigne approvate per decreto dalla Regione Veneto, possono già essere immesse sul mercato con la vendemmia 2019 e quindi presto sugli scaffali e nei ristoranti il consumatore potrà sapere da quale zona o vigna storica del Soave viene quel vino.

Sono 23 le Unità Geografiche Aggiuntive rivendicate su 270 ettari di denominazione, segno del coinvolgimento e della condivisione di tutti i produttori di questo percorso.  Il Soave si arricchisce quindi di un racconto che sebbene sia nuovo nella sostanza, fa tesoro della storicità della denominazione, dando risalto alle zone storiche di produzione dove la viticoltura è certificata da più di 200 anni ed è sempre stata la fonte principale di crescita di questo territorio.

Queste le 23 Unità Geografiche rivendicate per la vendemmia 2019: Broia, Brognoligo, Carbonare, Castellaro, Castelcerino, Colombara, Costalunga, Coste, Costeggiola, Fittà, Foscarino, Froscà, Menini, Monte Grande, Pigno, Pressoni, Sengialta, Tenda, Volpare, Zoppega, Duello, Paradiso, Roncà – Monte Calvarina.

Il percorso di introduzione delle Unità Geografiche Aggiuntive è iniziato 30 anni fa con un attento lavoro cartografico che poi è sfociato nella zonazione e quindi nello studio dei suoli. Un lavoro propedeutico fondamentale per la caratterizzazione dei singoli cru che sono stati definiti sia in base alle loro caratteristiche pedoclimatiche ma anche in base alla storia.

Primanteprima 2020

Primanteprima oltre ad ospitare le conferenze di saluto delle istituzioni presenta ” l’altra Toscana”, quella delle denominazioni più piccole o meno conosciute. In assaggio i vini del Carmignano, Orcia, Colline Lucchesi, Maremma Toscana,Valdarno di Sopra,Terre di Pisa, Montecucco e Chianti Rufina, zone di produzione molto diverse fra loro sia dal punto di vista ampelografico sia da quello climatico e geologico. Alcune di queste denominazioni hanno una storia molto lunga mentre altre hanno ottenuto il riconoscimento della denominazione solo da pochi anni. Quest’anno erano presenti otto consorzi con circa 140 aziende presenti. Molti i vini in degustazione ovviamente era impossibile assaggiarli tutti, io mi sono concentrato su 4 denominazioni: Montecucco, Orcia, Chianti Rufina, Carmignano.

La DOC Orcia è nata nel 2000 ed ha una produzione di circa trecentomila bottiglie, assaggiando i vini mi sembra che ancora non abbiano trovato un vero e proprio filo conduttore comunque quelli che mi sono piaciuti di più sono il Cenerentola 2016 dell’azienda Donatella Cinelli Colombini e il Troccolone 2019 dell’azienda Capitoni Marco.

Il Chianti Rufina è la zona più alta della produzione del Chianti e gode di un clima fresco e temperato che lo differenzia nettamente dalle altre zone di produzione del Chianti.Da segnalare per la vendemmia 2018 Fattoria il Lago, Grignano, Marchesi Gondi, per le riserve Castello di Nipozzano, Fattoria di Lavacchio.

Carmignano, una delle denominazioni storiche della Toscana ha ottenuto la D.O.C.G. nel 1990 ed è una delle più piccole denominazioni italiane contando solo 10 aziende, presentava la vendemmia 2017 e la riserva 2016. Per il Carmignano annata segnalo Podere Allocco 2017, Villa di Capezzana 2017-Tenuta Capezzana, Il Sassolo 2016, Colline di San Biagio 2015, Villa di Capezzana 10 anni – Tenuta di Capezzana. Per le riserve: Piaggia 2017, Pratesi 2016, Fattoria di Ambra- Riserva Elzana 2016, Podere Allocco e Trefiano della Tenuta Capezzana.

Montecucco rappresenta la zona del Monte Amiata e comprende 7 comuni: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano.Nata nel 1998 nel 2011 ha ottenuto la D.O.C.G. per la tipologia Sangiovese.Per la D.O.C. segnalo Pontolungo 2018 di Poggio Trevalle, Scarafone 2015 dell’azienda Palmoletino e per la riserva Collemassari 2016. Per la D.O.C.G. Montenero 2016- Montenero Winery, Terre d’Alviero 2016- Salustri, L’Erpico 2016- Piandibugnano, La Fonte 2016- Pianirossi, Ginepraio 2016 – Pierini e Brugi.Le Riserve : Parmoleto 2016, Otto Ettari 2016,Vegni Medaglini 2016, Maciarine 2015, Poggio al Gelo 2013.

Wine & Siena 2020

La prima manifestazione dedicata alle eccellenze enologiche ed enogastronomiche dell’anno che si terrà per la prima volta al Santa Maria della Scala, il prestigioso “Spedale” sulla via Francigena, dall’1 al 3 febbraio

Ci saranno anche vini della Romania quest’anno a Wine&Siena, insieme alla Francia e ai vini che arrivano da 19 regioni italiane. In tutto ci saranno oltre 200 produttori selezionati e circa700 vini per un percorso che porterà a scoprire le migliori produzioni enologiche e gastronomiche premiate da The WineHunter Award. Tutto questo sarà parte di Wine&Siena, la prima grande manifestazione dedicata alle eccellenze enogastronomiche dell’anno che si terrà a Siena dal 1 al 3 febbraio 2020. Voluta dal The WineHunter e Patron di Merano WineFestival Helmuth Köcher e da Confcommercio Siena, immerge produttori e visitatori a Siena dove il patrimonio culturale sposa le migliori produzioni enologiche. Quest’anno la manifestazione si arricchisce di una nuova location: il Santa Maria della Scala, l’antico ospedale sulla Francigena dove si fermavano i pellegrini che dall’Europa andavano verso Roma. E che ora aprirà il suo cuore ai tanti appassionati e operatori del settore che arriveranno a Siena. Non solo, Wine&Siena 2020 si arricchisce di una giornata, il 3 febbraio, che sarà dedicata agli operatori del settore e della stampa.  

Tutti i produttori di vino Ogni produttore avrà la possibilità di presentare più vini per proporre al visitatore un percorso completo della propria cantina. Ci saranno anche vini con oltre 10 anni di età. Dall’Abruzzo arrivano Cantina Orsogna 1964, Casal Thaulero, Tenuta Ulisse. Dall’Alto Adige, Abbazia Di Novacella, Castelfeder, Eisacktaler Kellerei, Gilfenstein, Kellerei Meran – Cantina Merano, Von Blumen, Weingut Steinhaus. Dalla Calabria, Statti. Dalla Campania ci saranno Calatia, Cantina Di Lisandro, Il Casolare Divino, Marisa Cuomo, Nifo Sarapocchiello, San Salvatore 1988. Dall’Emilia Romagna, Medici Ermete, Sadivino, Venturini Baldini. Arrivano dalla Francia Champagne Froment Griffon, Champagne Gremillet, Champagne Lallier. Dal Friuli Venezia Giulia ci saranno Il Roncal, Alessio Komjanc E Figli, Bracco1881, Canus, Petrussa, Pierpaolo Pecorari. Dal Lazio, Vinea Domini e dalla Liguria Lunae Bosoni. Dalle Lombardia ci saranno Castello Di Cigognola, Giorgi, La Piotta, Lantieri De Paratico, Mirabella, Monsupello, Perla Del Garda, Podere Bignolino – Contardi Cirillo Massimo, Prime Alture, Rebollini Bruno, Scuropasso, Selva Capuzza. Dalle Marche ci saranno Finocchi Viticoltori, Riomaggio e Vignamato. Dal Molise, Terresacre. Ed ancora, dal Piemonte arrivano Agricola Fratelli Broccardo, Belcolle, Ca’ Viola, Canato Marco, Cascina Lo Zoccolaio, Donnalia, Il Falchetto, La Toledana, Massimo Pastura – Cascina La Ghersa, Michele Chiarlo, Montalbera, Produttori Di Govone. Dalla Pugliaci sarà Vetrère e dalla Romania Lechburg Winery. Arrivano dalla Sardegna Tenuta Olianas e Unmaredivino. Dalla Sicilia ci saranno Firriato, Spadafora Dei Principi Di Spadafora, Tenuta Valle Delle Ferle, Theresa Eccher. Dalla Toscana arrivano Agricoltori Del Chianti Geografico, Aia Vecchia, Arillo In Terrabianca, Avignonesi, Bellaria, Bibbiano, Bulichella, Caccia Al Piano 1868, Caiarossa, Cantina Colline Del Chianti, Cantina Le Fonti Di Chiarion Francesco, Capezzana, Capitoni Marco, Capua Winery, Carpineto, Casa Alle Vacche, Casale Daviddi, Castellani, Castelli Del Grevepesa, Castello Di Ama, Castello Di Fonterutoli, Castello Di Meleto, Castello Di Radda, Castello Monterinaldi, Castello Poggiarello, Castiglion Del Bosco, Chioccioli Altadonna, Consorzio Chianti Colli Senesi, Consorzio Dei Vini Di Cortona, Dei, Fabiani, Famiglia Cecchi, Fattoria Acquaviva, Fattoria Di Valiano, Fattoria Mantellassi, Fattoria San Donato, Fattoria Svetoni, Fattoria Varramista, Fattoria Villa Saletta, Félsina, Franco Pacenti, Fuligni, Gagliole, Guidi 1929, I Balzini, I Greppi Bolgheri, I Tirreni, Il Borro, Il Drago E La Fornace, Il Molinaccio Di Montepulciano, Imperiale, La Gerla Di Rossi Alessandro, La Magia, La Montanina, La Sala, La Scheggiola, Lazzeretti, Lunadoro, Martoccia Di Brunelli, Miscianello, Montefabbrello, Montemercurio, Nenni | Toscana, Orlandini, Ormanni, Palazzo Massaini, Paradisone Colle Degli Angeli, Pianirossi, Podere Riparbella, Podernuovo A Palazzone, Poggio Al Chiuso, Poggio Bonelli, Poggio Del Moro, Poggio Grande, Purovino, Ricasoli, Ridolfi Montalcino, Rigoloccio, Poggio Levante, Rocca Delle Macie, Salcheto, Tenuta Casabianca, Tenuta Di Arceno, Tenuta Di Artimino, Tenuta Impostino, Tenuta Monterosola, Tenuta Sanoner, Tenuta Villa Trasqua, Tolaini, Val Di Suga, Vallepicciola, Vecchie Terre Di Montefili, Villa Mangiacane, Vini Apuani. Arriva dalla Toscana e dall’Alto Adige Loacker Wine Estates. Dal Trentino ci saranno La Vigne di Marco Spagnolli e Villa Corniole, dall’Umbria Cantine Briziarelli e dal Veneto Anselmi, Antiche Terre Dei Conti, Begali Lorenzo, Borgo Molino Vigne & Vini, Ca Botta, Le Bertole, Masi Agricola, Merotto Graziano, Perlage, Roeno Di Fugatti, Sutto, Tenuta Baron, Zardetto. Infine, da Veneto/Toscana Bottega e Enotrade Italia Selection.

 Wine&Siena è anche spirits con grappe, liquori e creme. Ci sono Almvollgas dall’ Alto Adige – Südtirol, Eatalia dal Lazio, Distilleria Varnelli dalle Marche, Distilleria Deta, Lombardi & Visconti e Winestillery Chioccioli Altadonna dalla ToscanaWine&Siena è beer, con Birrificio 26 Nero che arriva dalla Toscana.Wine&Siena è poi foode prodotti tipici con salumi, formaggi, panforte, miele, prodotti dolciari, olio. Ci sono Armatore e Santomiele dalla Campania, Acetaia Castelli, Capriss, il Consorzio Di Tutela Del Salame Felino IGP e il Consorzio Di Tutela Della Coppa Di Parma IGP dall’Emilia-Romagna, c’è Euromar Di Silvano Carso Pietro dalle Marche, ci sono Caseificio Marovelli, Casentino Tartufi, Dolci Creazioni Firenze, Fattoria Di Collefertile e La Fabbrica Del Panforte dalla Toscana. Dal Veneto ci sono I Bibanesi, Pasticceria Giotto Dal Carcere Di Padova, The Garda Egg. Infine, dall’ Alto Adige – Südtirol arriva Red Moon Gmbh. 

La manifestazione si apre venerdì 31 gennaio alle 18:30 con la conferenza inaugurale presso Rocca Salimbeni, sede di Banca Mps, che ha accettato di ospitare l’avvio della manifestazione, e prosegue a Palazzo Squarcialupi con lo Small Plates Dinner in cui sono protagonisti i ristoratori senesi e i loro piatti tipici in abbinamento ai vini presenti a Wine&Siena. Il 1 di febbraio ci sarà anche la Cena diGala Tra Borghi e Cantine al Grand Hotel Continental Siena – Starhotels Collezione, cena a quattro mani con lo Chef Ciaffarafà del Ristorante Sapor Divino del Grand Hotel Continental ed Elmira del Ristorante il Giardino di Montalcino, uno dei vincitori del premio Incarnato 2019 del programma Tra Borghi e Cantine. Torna, come ogni anno, l’asta di beneficenzadomenica 2 febbraio alle 15 al Grand Hotel Continental Siena – Starhotels Collezione,grazie alla collaborazione con Rotary Siena, Siena Est e Rotaract Siena, ci saranno in asta oltre 100 bottiglie prestigiose. Wine&Siena è anche musicaDomenica 2 febbraio, alle 10, in collaborazione tra Accademia Chigiana, Fondazione Monte dei Paschi e Etruria retail- Carrefour, si terrà presso l’Accademia Chigiana di Siena il concerto Musica e Vino.

Top Hundred 2019 di Massobrio e Gatti

Compie 17 anni la sfida di Paolo Massobrio Marco Gatti di individuare ogni anno 100 cantine che meritano il podio, senza mai premiare quelle degli anni precedenti.

Stiamo per raggiungere i 20 anni e non ci sembra vero – dicono gli autori dei libri che negli anni hanno raccontato queste scoperte (L’Ascolto del vino di Comunica Edizioni e Vino. Assaggi memorabili di quel giorno e di quell’ora di Cairo Editore) – Questo esercizio di ricerca ci ha fatto conoscere dal vivo l’evoluzione qualitativa del vino italiano, in un arco di tempo ormai molto significativo”.

La selezione di quest’anno avrà una celebrazione a Golosaria, dal 26 al 28 ottobre al Mi.co – Fieramilanocity, nell’area WINE, dove sono attese 100 aziende, ma anche wine tasting e assaggi nei dispenser di WineEmotion.

La cerimonia di premiazione si terrà sul palco di Golosaria domenica 27 ottobre. La selezione quest’anno registra molte novità soprattutto in Toscana e ancora una volta, per due anni consecutivi, in Sardegna

È lo specchio dell’Italia del vino a cui sono stati aggiunti, da tre anni, i Fuori di top. Si tratta in questo caso di cantine, per lo più piccole o piccolissime e spesso nuove, con vini eccezionali scoperti a chiusura della selezione effettuata con degustazioni collettive. In questo caso i 50 vinisono stati promossi direttamente sul campo o da Massobrio o da Gatti, quindi senza passare dalle degustazioni plenarie.

A completare il quadro la scelta di 21 Cantine Memorabiliche rappresentano quelle realtà storiche, già premiate con il Top Hundred, ma che vivono un costante miglioramento della loro offerta.

Come ogni anno, il riconoscimento dei Top Hundred comprende anche i Top dei Top, ossia l’eccellenza per ogni categoria. Per i vini bianchi è il Colli Maceratesi Ribona di Imac – Poderi Sabbioni di Corridonia (Mc); per i vini rossi il Vino Nobile di Montepulciano della cantina Lombardo di Gracciano di Montepulciano (Si); per gli spumanti lo Spumante Pinot Nero Metodo Classico Dosage Zero Millesimato di Manuelina di Santa Maria della Versa (Pv); per i passiti il Colli Euganei Fior d’Arancio “Il Gelso di Lapo” di Quota 101 di Torreglia (Pd).

Barolo, nuovi impianti bloccati per tre anni

Il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha annunciato lo stop agli impianti di nuove vigne destinate alla produzione di Barolo.

Una misura previdente volta a tutelare la denominazione e anche il paesaggio, con il fine ultimo di premiare la qualità del prodotto e di conseguenza il lavoro dei produttori di Barolo. 

Approvato in consiglio di amministrazione ed annunciato in occasione di un incontro con i produttori lo scorso 12 luglio, il blocco degli impianti è una misura che fa parte della gestione ordinaria di una denominazione e non si tratta di una ‘misura anticrisi’. È uno strumento necessario per gestire la capacità produttiva in un momento in cui è bene essere cauti a prescindere dal trend positivo di lungo periodo.

La situazione attuale dei mercati non è critica ma importante essere previdenti davanti alla contrazione delle esportazioni verso alcuni paesi come il Regno Unito e la Germania e a fronte di una produzione che negli anni è incrementata. Il modo più semplice per contenere il problema è intervenire sugli ettari vitati”, ha dichiarato il presidente del Consorzio Matteo Ascheri.

Il sistema era già contingentato: dal 2011 era già in vigore un bando regionale che prevedeva un numero massimo di ettari ogni anno. Lo stop di tre anni permetterà da un lato di tutelare un paesaggio sempre maggiormente interconnesso con la viticoltura e dall’altro di dare ai mercati la possibilità di calibrarsi sull’aumentata produzione di Barolo degli ultimi anni.

Il blocco triennale dei nuovi vigneti di Barolo”, ha concluso il Presidente, “è peraltro in linea con l’obiettivo del Consorzio di innalzare il livello qualitativo di consumo di questo vino, perseguito anche attraverso le attività di promozione all’estero: in ultima analisi, è uno strumento di promozione della qualità attraverso il controllo della quantità”.

La misura verrà presentata alla regione Piemonte nelle prossime settimane.

Anteprima Vini della Costa Toscana

Il prossimo fine settimana c’è l’ormai tradizionale appuntamento con l’Anteprima Vini della Costa Toscana che si svolgerà al Real Collegio di Lucca il 4-5 Maggio con circa 800 etichette in degustazione e 100 viticoltori. Nei saloni del primo piano troveranno posto le aziende che presentano i loro vini provenienti dalle diverse zone della costa, da Massa Carrara a Grosseto passando per Lucca, Pisa e Livorno. Oltre alle aziende più famose che contribuiscono a fare grande l’immagine dei vini Toscani ci saranno anche giovani aziende che scelgono per la loro produzione metodi diversi come il biologico o il biodinamico. Ci saranno anche i consueti laboratori e masterclass dove sarà possibile approfondire alcune tipologie di vini tra orizzontali e verticali. Le due verticali racconteranno le storie di prestigiose aziende e dei loro rossi Toscani, si tratta di Nambrot 1996-2016 della Tenuta di Ghizzano e Trefiano 1999-2015 della Tenuta di Capezzana. Nelle due orizzontali torna come protagonista il Sassicaia nella degustazione “2015 la grande vendemmia” e non da meno sarà la degustazione dei vini di Bordeaux vendemmia 1998. Non solo vino perché al piano terra nel chiostro del Real Collegio troverà spazio una nuova rassegna Artisan of Taste. Si tratta di un viaggio nelle eccellenze italiane, dai formaggi ai salumi, dal riso ai dolci e alle birre. Anche qui ci saranno delle degustazioni guidate alla scoperta dei prodotti presentati.